Non si può parlare del 7 ottobre 2023 senza considerare attentamente gli eventi che lo hanno preceduto. Questo documentario si propone di raccontare la vita del popolo palestinese che da 76 anni vive sotto occupazione, tra checkpoint, demolizioni delle proprie abitazioni, repressioni delle manifestazioni di dissenso e muri che soffocano ogni possibilità di immaginare una vita oltre la "prigione a cielo aperto" rappresentata dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania.

La narrazione si sviluppa attraverso le testimonianze di:

L’intero ricavato della proiezione sarà destinato alla copertura dei costi di affitto del locale, dei diritti di riproduzione, e a donazioni per famiglie della Striscia di Gaza, in collaborazione con le volontarie di Watermelon Friends Italia.

Il costo del biglietto è di 4 euro. Se gli spettatori vorranno aiutarci donando di più, potremo sostenere un numero ancora maggiore di persone a Gaza.

Sarah Mounir

Where Olive Trees Weep

Where Olive Trees Weep - Storie di vita palestinesi sotto Occupazione

Maral Quttieneh

Zaya Benazzo

Maurizio Benazzo

Ashira Darwish

Finley MacNeil

Caroline Campbell

Nickoloz Kachibaia

Yasen Stoev

Where Olive Trees Weep offers a searing window into the struggles and resilience of the Palestinian people under Israeli occupation. It explores themes of loss, trauma, and the quest for justice. We follow, among others, Palestinian journalist and therapist Ashira Darwish, grassroots activist Ahed Tamimi, and Israeli journalist Amira Hass. We witness Dr. Gabor Maté offering trauma-healing work for a group of women who have been tortured in Israeli prisons. Ancient landscapes bear deep scars, having witnessed the brutal reality of ancestral land confiscation, expulsions, imprisonment, home demolitions, water deprivation, and denial of basic human rights. Yet, through the veil of oppression, we catch a glimpse of resilience—deep roots that have carried the Palestinian people through decades of darkness and shattered lives. This emotional journey bares the humanity of the oppressed while grappling with the question: what makes the oppressor so ruthlessly blind to its own cruelty?